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Chiesa di San Pietro Apostolo (Roncopascolo)

 Strada Chiesa di Roncopascolo, 27 - 43126 Parma

 Telefono 0521 647507

Storia

Il luogo di culto originario fu costruito in epoca medievale a Bianconese a Mane in prossimità dell'argine del fiume Taro; la più antica testimonianza della sua esistenza risale al 2 dicembre del 1184, quando la cappella fu citata in un atto notarile.

Nel secolo successivo un'alluvione del corso d'acqua distrusse l'edificio, che fu ricostruito nel borgo di Roncopascolo; il nuovo tempio fu menzionato per la prima volta nella Ratio Decimarum della Diocesi di Parma del 1299.

Nel 1564 la chiesa fu elevata a sede parrocchiale autonoma.

Tra il 1820 e il 1830 circa il luogo di culto fu profondamente ristrutturato in stile neoclassico, probabilmente per volere della duchessa di Parma Maria Luigia.

Nel 1882 gli interni furono modificati col rifacimento delle pavimentazioni.

Il 9 ottobre del 1887 il tempio fu solennemente consacrato dal vescovo di Parma Giovanni Andrea Miotti; nello stesso anno furono avviati i lavori di sopraelevazione della torre campanaria, che furono completati nel 1890.

Intorno al 1960 fu edificata la cappella sulla sinistra del presbiterio.

Tra il 1990 e il 1991 la chiesa fu sottoposta a lavori di consolidamento strutturale.

Nel 2017 il tempio fu restaurato nel tetto e nelle facciate.

Descrizione

La chiesa si sviluppa su un impianto a navata unica affiancata da due cappelle per lato, con ingresso a ovest e presbiterio a est.

La simmetrica facciata a capanna, quasi interamente intonacata, è affiancata da due lesene alle estremità, che si elevano su un basamento in laterizio; al centro è collocato l'ampio portale d'ingresso, sormontato da una specchiatura quadrata contenente un affresco raffigurante San Pietro Apostolo; più in alto si apre un piccolo rosone, delimitato da una cornice modanata; a coronamento si staglia un frontone triangolare con cornice in aggetto; in sommità si ergono al centro e alle estremità rispettivamente una croce e due piccole guglie.

Dai fianchi aggettano i volumi delle cappelle; al termine del lato destro si eleva su tre ordini scanditi da fasce marcapiano il campanile, con spigoli decorati con lesene; la cella campanaria si affaccia sulle quattro fronti attraverso ampie monofore ad arco a tutto sesto; in sommità si eleva oltre il cornicione in aggetto una lanterna a pianta ottagonale, illuminata da quattro alte finestre ad arco e coronata da una piccola guglia in rame con profilo mistilineo, culminante in una croce metallica; sui quattro spigoli si trovano altrettanti pinnacoli in marmo.

All'interno la navata, coperta da una volta a botte ribassata, è affiancata da una serie di paraste doriche riccamente dipinte, a sostegno del cornicione perimetrale modanato; le due prime cappelle laterali, chiuse superiormente da volte a padiglione, si affacciano sull'aula attraverso ampie arcate a tutto sesto.

Il presbiterio, lievemente sopraelevato, è preceduto dall'arco trionfale a sesto ribassato, retto da paraste doriche; l'ambiente, coperto da una volta a botte ribassata, accoglie l'altare maggiore a mensa e l'ambone in marmo, aggiunti tra il 1965 e il 1970; ai lati si affacciano, attraverso due arcate a tutto sesto scandite da pilastri, due cappelle, chiuse superiormente da volte a padiglione; sul fondo si aprono due bifore strombate.

Chiesa di Sant'Egidio (Eia)

Via   Strada Della Chiesa 43126 Parma

  Telefono 0521 671151

 

Storia

Il luogo di culto fu originariamente costruito in epoca medievale; la più antica testimonianza della sua esistenza risale al 1028, quando la cappella fu menzionata in un atto di vendita da parte di Ildegarda, moglie del longobardo Oddone.

Nel 1354 fu menzionata per la prima volta la dedicazione della chiesa a sant'Egidio.

Nel corso del XVIII secolo il piccolo tempio fu ampliato con la costruzione della navata destra; quella sinistra fu invece edificata soltanto alla fine del secolo successivo.

Tra il 1960 e il 1969 il luogo di culto fu sottoposto ad alcuni lavori di ristrutturazione, col rifacimento delle pavimentazioni e l'aggiunta delle vetrate nelle due monofore absidali.

Descrizione

 La chiesa si sviluppa su un impianto a tre navate, con ingesso a ovest e presbiterio a est.

La simmetrica facciata a salienti, interamente intonacata come il resto dell'edificio, è scandita orizzontalmente in due parti da un sottile cornicione. Inferiormente si elevano su un alto zoccolo basamentale quattro lesene; nel mezzo è collocato l'ampio portale d'ingresso principale, inquadrato da una cornice; ai lati si aprono i due portali d'accesso secondari, incorniciati e sormontati da grandi oculi con cornici in mattoni. Superiormente lo spazio centrale è delimitato da due lesene; nel mezzo è posto un ampio rosone con cornice in laterizio; ai lati lungo gli spioventi del tetto si allunga un cornicione in lieve aggetto. A coronamento si staglia un frontone triangolare con cornice modanata.

Dai fianchi dell'alta navata centrale aggettano i più bassi volumi delle navatelle; al termine del lato sinistro, si erge su due ordini, separati da una fascia marcapiano modanata, il campanile, accessibile attraverso un'apertura alla base e illuminato da una finestra con cornice mistilinea; la cella campanaria si affaccia sulle quattro fronti attraverso ampie monofore ad arco mistilineo, delimitate da lesene coronate da capitelli dorici; in sommità si eleva oltre il cornicione una lanterna a pianta ottagonale, illuminata da quattro finestre.

All'interno la navata centrale, coperta da una volta a botte lunettata, è suddivisa dalle laterali, chiuse superiormente da una serie di volte a crociera, attraverso tre arcate a tutto sesto, rette da pilastri decorati con lesene doriche a sostegno del cornicione perimetrale di coronamento; al termine della navatella destra si trova la cappella del battistero, mentre sul lato opposto è collocata la sagrestia.

Il presbiterio, lievemente sopraelevato, è preceduto dall'arco trionfale a tutto sesto; l'ambiente, coperto da una volta a botte decorata con affreschi, accoglie l'altare maggiore a mensa in legno, aggiunto tra il 1970 e il 1980; sul fondo, ai lati dell'ancona e dell'antico altare maggiore barocco marmoreo, si aprono due monofore ad arco a tutto sesto, chiuse da vetrate istoriate.

 

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