Sant' Egidio abate, in latino: Ægidius, in francese: Gilles, in inglese: Giles in spagnolo: Gil (640? – 720?), è stato un eremita (e probabilmente abate) di un monastero nel sud della Francia; è venerato come Santo dalla Chiesa Cattolica.
È una figura di santo divenuta molto popolare nel medioevo in seguito a numerose leggende, ma del quale non si hanno notizie sicure. È invocato contro le paure .
I dati storici sulla sua vita sono molto incerti. Secondo alcuni nacque ad Atene all'inizio del secolo VII e in seguito si recò in Provenza dove fondò un monastero nei pressi di Arles in cui fu nominato abate. Qui Egidio morì, probabilmente nel 725, e il monastero venne chiamato con il suo nome: "Abbazia di Saint-Gilles".
La leggenda di Sant'Egidio
La più antica recensione della sua vita, databile al x secolo e riportata anche dalla Leggenda Aurea, narra che Egidio, venuto in Gallia da Atene, dopo una breve sosta in Provenza si era ritirato a vivere in vita eremitica in un luogo deserto della Settimania, in compagnia soltanto di una cerva che gli offriva il suo latte. Durante una battuta di caccia l'animale si salvò perché Egidio fu colpito al suo posto da una freccia scagliata dal re dei Goti, rimanendo ferito ad una gamba. Il sovrano donò allora all'eremita delle terre sulle quali egli costruì un monastero di cui divenne abate. Diffusasi ormai la sua fama di santità, Egidio fu invitato da Carlo Martello, che lo supplicò di pregare per ottenergli il perdono di una colpa che non osava confessare a nessuno. La domenica successiva, mentre celebrava la messa, apparve ad Egidio un angelo che depose sull'altare un biglietto sul quale era scritto il peccato segreto del sovrano, che così poté essere perdonato.
In seguito Egidio si sarebbe recato a Roma per porre il suo monastero sotto la protezione papale, ottenendo dal pontefice privilegi che sottraevano il cenobio ad ogni altra ingerenza. Morì poco dopo il ritorno da Roma, nella notte del 1º settembre, giorno a lui dedicato.